Un artista è un artista dalla nascita alla morte.
Ci sono i cloni, i perfetti riproduttori, ci sono gli esecutori e gli emulatori...e poi ci sono gli artisti.
Ci sono artisti che non sanno di esserlo, vivono e muoiono senza esprimere il proprio talento, la propria creatività.
Ci sono artisti che arrivano ad avere una grande fama, a volte meritata altre meno.
Ma non è la fama e la fortuna che fà di un' artista un grande artista. Non sono i libri ed i critici d'arte che fanno la grandezza di un artista.
Ciò che fa grande un artista, sia esso un musicista su un palco o un disegnatore di piazza, è la pazienza, la passione, la tenacia, la voglia di osare, di rompere le regole scritte.
Le regole ci sono in ogni forma d'arte e bisogna conoscerle a fondo e padroneggiarle come si deve, ma solo chi ha veramente talento, tenacia, persistenza, volontà e -sicuramente- attitudine riesce a romperle ed andare oltre non rimanendo mai fermo negli schermi, ma osando osando osando.
La scrittura, la musica, la pittura, la recitazione, la fotografia...Ogni scusa è buona per creare, per uscire dal seminato, per dare spazio alla propria libertà espressiva.
Un artista, un vero artista, non lo puoi collocare, non lo puoi catalogare, non lo puoi rendere piatto con il tuo consumismo perchè esso per natura svierà ad ogni schema che la società gli metterà davanti
L'artista lo puoi mettere dietro ad una scrivania per tutta la vita, lo
puoi mettere a dirigere il traffico sino alla pensione, in fabbrica in
catena di montaggio fino allo stremo o anche (molto peggio) a capo di una grande multinazionale in un templio
del consumismo...Ma non ci sarà niente da fare, non si piegherà (o raddrizzerà, dipende dai punti di vista) mai alle comuni concezioni di quello che in quel particolare momento storico è considerato Normale.
Per l'artista l'aggettivo Normale non esiste e non esisterà mai. Ci sono degli standard, degli stupidi standard... e poi c'è il suo ego, la sua creatività, la sua personalità,
la sua arte...Che scalcerà sempre finche ne avrà forza fisica e mentale.
In qualche modo il suo io spingerà per venir fuori ogni singolo giorno
della sua vita, volente o nolente...E il peccato più grosso, la più grande tragedia è che esso si arrenda e rimanga sopito nella banalità che lo circonda.