Attraversiamo in auto un intrico di stradine acciottolate sempre più strette che salgono fino a raggiungere il parcheggio posto direttamente affianco alla Rocca Malatestiana. Questa antica fortificazione (stimata 1144) è anche conosciuta come ‘culla dei Malatesta’ per aver dato i natali al terribile Mastin Vecchio, citato anche da Dante nella Divina Commedia (“E 'l mastin vecchio e 'l nuovo da Verrucchio, / che fecer di Montagna il mal governo, / là dove soglion fan d'i denti succhio”).
Ci avviciniamo all’entrata, paghiamo il biglietto (4 euro circa)...
... e ci ritroviamo in una bella corte esterna dalla quale si ha un panorama che spazia fino all’Adriatico da una parte, mentre dall’altra si affaccia sui fantastici tetti del borgo di Verucchio e sulle colline Romagnole, sino al Montefeltro.
La stessa vista, solo più rialzata e a 360°, l’abbiamo ammirata insieme al vento gelido di Gennaio risalendo la Rocca sino al tetto, tramite ripide scale interne.
Al pianterreno, in una enorme sala, è invece presente una mostra di armature dell’epoca ed una grande parete su cui è riprodotto l’albero genealogico dei Malatesta.
Resistiamo il giusto visto il sole che cala ed il vento è sempre più forte e gelato. Qualche foto, una fumata e siamo di nuovo in auto verso San Marino. Nel breve tragitto siamo d’accordo nell’affermare che abbiamo fatto bene a fare queste due tappe alternative.
A San Marino fa ancora più freddo. Siamo più in alto e qui la neve, non ancora del tutto sciolta, imbianca sofficemente edifici e monumenti. Faccio poche foto sfruttando l'ultima luce naturale a mia disposizione. Andiamo un pò per negozi, incontriamo per caso altri amici ‘in gita’ e ci facciamo un thé per riscaldarci prima di tornare a casa.
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